Cosa fare?

Lo strumento a cui ricorrere in tali ipotesi è il ricorso in autotutela, chiedendo l’annullamento dell’atto in quanto illegittimo o infondato: in sostanza, si chiede all’ente che ha emanato l’atto di riesaminarlo per l’eventuale revoca o annullamento.

Facile intuire che occorrono elementi di prova certi ed inconfutabili, dimostrando, ad esempio, che nel momento in cui è stata commessa l’infrazione come risulta da verbale, la nostra auto non avrebbe potuto assolutamente trovarsi in quel luogo in quanto in riparazione presso un’officina (allegando una fattura della stessa); in alternativa, si può sostenere che la vostra auto in quel momento si trovava in una città diversa da quella in cui sarebbe stata commessa l’infrazione (si può allegare, ad esempio, l’estratto conto Telepass) o parcheggiata nei pressi dell’azienda dove lavoriamo, e allegando un’autocertificazione di testimoni che attestino la veridicità di ciò.

A chi va presentato?

Il ricorso va presentato agli organi di Polizia competenti ( anche esteri ) che hanno accertato la contravvenzione.  L’organo che ha provveduto all’accertamento non può mai disporne l’archiviazione.

All’interno del ricorso occorre dichiarare che si è trattato di un mero errore materiale oppure che c’è in circolazione un veicolo con targa clonata o falsificata. La richiesta è, pertanto, sarà quella di archiviare il verbale.

Multa in un luogo dove non si è mai stati: cosa fare?

È successo a molti di ricevere la notifica di un verbale per un’infrazione riferita ad un’auto recante la stessa targa della vostra, ma rilevata in una città dove non si è mai stati. Ma come è possibile? Può sicuramente trattarsi di un semplice errore di rilevamento della targa o derivare da un’errata trascrizione dei dati da parte di chi vi è preposto. Ma può anche darsi, e qui la questione è più seria, di un veicolo con targa clonata.

Cosa fare in casi di questo genere?

Puoi rivolgerti alla nostra agenzia e sbrigheremo per te tutta la burocrazia del caso.